Massimo Bianchi è stato interrogato nella giornata di Giovedi scorso fino a tarda notte dal magistrato e dagli investigatori..
L'uomo in evidente stato confusionale ha cercato di ripercorrere gli attimi e le cause che lo hanno portato al folle gesto e all'uccisione della compagna con tre colpi diretti al petto con una pistola regolarmente detenuta calibro 7,65. Il reo confesso ha dichiarato in sintesi: "Ero follemente innamorato di lei. Cercavo di esaudire ogni suo desiderio e mi sono anche indebitato per accontentarla nella sua attività ma ero anche tanto geloso, ho pensato che potesse avere un altro quando ha deciso di troncare", queste è un estratto del lungo interrogatorio di Bianchi, che ora è in attesa dell'udienza di convalida del GIP che dovrebbe avvenire al massimo nella giornata di Lunedi. Il 61enne amministrativo della Comunità Montana Montemaggiore, difeso dall'Avvocato Luigi Iannettone, ha poi riferito di aver aspettato che Maria Tino spirasse per chiudergli gli occhi. Un folle gesto che ha avuto alla base la cieca gelosia. La procura della Repubblica della Città del Foro ha conferito l'incarico ad un perito per l'esame autoptico sul cadavere della donna, per una ulteriore conferma di quanto dichiarato e già accertato da una prima analisi esterna dall'assassino.
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