NOTIZIARIO

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venerdì 16 febbraio 2018

CASERTA. APPUNTAMENTO CON LA CONFERENZA DI ALLEANZA CATTOLICA "PERSEGUITATI E DIMENTICATI"

Sabato, 17 febbraio 2018, nella Biblioteca del Seminario Vescovile di Caserta si terrà una conferenza presieduta da S. E. Mons. Giovanni D’Alise sulla persecuzione dei Cristiani nel ricordo del martirio di Shahbaz Bhatti, ministro pakistano per le minoranze religiose. Il Convegno sarà introdotto dal dott. Domenico Airoma, Procuratore Aggiunto presso il Tribunale di Napoli Nord, e da Roberto Pugno Responsabile provinciale di Alleanza Cattolica, associazione ecclesiale di laici cattolici impegnati nella diffusione della Dottrina sociale della Chiesa e organizzatrice dell’incontro...
 
Testimone d’eccezione interverrà il fratello del Ministro, dott. Paul Bhatti, medico e politico pakistano. Shahbaz Bhatti veniva ucciso il 2 marzo 2011 perché impegnato nell’abolizione della “Legge contro la bestemmia”, che ha portato alla condanna a morte di Asia Bibi, una giovane mamma cattolica, accusata di aver offeso il profeta Maometto. Ormai è consolidato che con quella legge qualunque cristiano può essere condannato a morte se due testimoni confermano l’accusa pretestuosa. Quella per le minoranze era per Bhatti una vera e propria vocazione. Nel suo paese il concetto di minoranza non è quello occidentale; essere in minoranza in Pakistan è sinonimo di marginalità, d’isolamento, di miseria, di persecuzione. Il più grande torto di Bhatti era quello di appartenere a queste minoranze, in quanto cristiano. La sua più grande forza era quella di essere un cristiano vero, ovvero senza compromessi con il mondo. Ma chi era davvero Shahbaz Bhatti e per quale motivo i fondamentalisti islamici lo hanno così barbaramente assassinato ? Nel testamento fu lui stesso a descriversi così : “ Voglio solo un posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù Cristo…..Voglio vivere per Cristo e per Lui voglio morire. Non provo alcuna paura in questo paese. Molte volte gli estremisti hanno desiderato uccidermi, imprigionarmi, hanno terrorizzato la mia famiglia. Io dico che, finchè avrò vita, fino al mio ultimo respiro, continuerò a servire Gesù e questa povera, sofferente umanità, i cristiani, i bisognosi, i poveri. ” Il testo è tratto da , Marcianum Press 2008. Il Pontefice Emerito Benedetto XVI ricordando la figura del ministro pachistano così si espresse : «Chiedo al Signore Gesù che il commovente sacrificio della vita del ministro pakistano Shahbaz Bhatti svegli nelle coscienze il coraggio e l’impegno a tutelare la libertà religiosa di tutti gli uomini e, in tal modo, a promuovere la loro uguale dignità». I cristiani sono il gruppo religioso maggiormente perseguitato e la loro condizione continua a peggiorare in molti dei paesi in cui affrontano da tempo gravi limitazioni alla libertà religiosa. È quanto emerge dal Rapporto sui Cristiani oppressi in ragione della loro fede tra il 2015 e il 2017, presentato dalla Fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre. Il colpo d’occhio è impressionante: nella tabella che elenca i 13 Paesi del mondo più intolleranti, le frecce nere sono quasi tutte all’ingiù. Vuol dire che i cristiani oggi soffrono più che in passato. Che la fede che professano costa loro crescenti discriminazioni (come in Pakistan), lavori forzati (in Corea del Nord), violenze (in India), confische (in Turchia), persecuzioni (in Sudan)… È la denuncia contenuta nel rapporto “Perseguitati e Dimenticati”, presentato dalla onlus Aiuto alla Chiesa che soffre e riferito al triennio 2015-2017. Nell’omelia a Santa Maria Maggiore dell’anno scorso, papa Francesco, a proposito dei cristiani perseguitati, ha affermato: «Nessuno può chiudere gli occhi».

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